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Arbiter

Per Fabrizio Zampetti vestire è vita

ORDINE ED EXTRAVAGANZA

Così tanti capi e accessori, quasi tutti su misura, da averne l’imbarazzo della scelta. Con una predilezione per i doppiopetto. Per Fabrizio Zampetti, vestire è vita.

Una vita su misura. Dal guardaroba alla professione. Sempre con ordine e rigore da buona Bilancia qual è, rifiutandosi di accettare il disordine. Fabrizio Zampetti, classe 1971, è romano doc, ma milanese d’azione: ha passato nella metropoli lombarda la seconda metà della sua vita, trovandosi bene in quello che definisce «rigore calvinista della capitale morale». Sembra meneghino quasi più dei milanesi stessi. Ama lo stile anni 30 e la raffinatezza di quegli anni, come suggeriscono il suo taglio di capelli e una certa aura di razionalismo architettonico che promana dalle sue giacche doppiopetto dai poderosi baveri. Con tutte le sue forze ha cercato di far diventare le sue passioni ispirazioni nel lavoro. La sua «non agenzia» Zampetti immobili di pregio si occupa da anni di real estate di lusso tra Milano e la Florida: durante il suo percorso lavorativo, iniziato 30 anni fa, Zampetti ha messo a punto una propria metodologia di lavoro, specializzandosi in modo molto diverso dalle agenzie tradizionali. Ha messo al centro il «tailor made», ovvero il su misura, con clienti quali magistrati, ad, studi legali, marchi dell’alta finanza e della moda, celebrità dello spettacolo e dello sport. Anche il vestire, nel suo quotidiano così come nel lavoro, è un dettaglio che fa la differenza. «Abbigliarsi per me è vita!», afferma. «Se non curassi il modo di vestire non mi sentirei vivo. Infatti ogni giorno, nessuno escluso, vivo e sono felice perché indosso abiti, camicie, scarpe e accessori che amo e che ricerco con cura. L’eleganza è eccellenza, è sapersi distinguere con gusto e non scendere mai nella volgarità. È armonia, estetica, e quindi sono consapevole di influenzare il mio lavoro e chi mi circonda con il vestire elegante.